È legittimo chiedersi: chi ha la responsabilità di mantenere liberi individui che dimostrano ripetutamente di essere un pericolo per la società?
La tragica verità è che chi dovrebbe garantire la sicurezza dei cittadini sembra preferire una narrativa ipocrita di “giustizia riparativa,” in cui i veri rischi sono ignorati. I cosiddetti paladini della giustizia, pronti a sbandierare ideali di riabilitazione e tolleranza, ora tacciono di fronte all’evidente fallimento del sistema. La libertà concessa a individui pericolosi non è solo un errore, è una chiara e deliberata scelta, che espone i cittadini a rischi gravi e ingiusti. I responsabili di queste politiche permissive dovrebbero rispondere della loro inerzia: chi tollera e favorisce il ritorno di queste “bestie” nelle nostre comunità è colpevole di tradire la sicurezza e la fiducia pubblica.